La Guida della Ferrovia Val d’Orcia

La Guida della Ferrovia Val d’Orcia

Continuano le iniziative culturali della Pro Loco di Torrenieri, sempre disponibile a pubblicizzare e far conoscere libri e autori che in qualche modo sono solo legati al nostro paese o al nostro territorio. In particolare quest’anno sono già tre i libri presentati in questo primo semestre: “Il sorriso di Maria” di Renzo Cini, “Il campanello” di Paolo Meoni” e il terzo, la guida della Ferrovia Val d’Orcia, presentato proprio domenica scorsa durante il convegno per i festeggiamenti del 150° anniversario del completamento della linea Siena-Grosseto.

Non si tratta di una vera e propria guida ma di un libro molto interessante, che riguarda da vicino il nostro territorio. Racconta la storia della nostra linea ferroviaria, ripensando la ferrovia dismessa come un’opportunità da sfruttare, come volano per la mobilità dolce allo scopo di rilanciare positivamente piccole realtà come quella del nostro paese e non solo.

Lo segnaliamo volentieri anche sulle nostre pagine, con quesa breve sintesi di uno degli autori, Stefano Maggi, professore ordinario di Storia Contemporanea dell’Università degli Studi di Siena.

Presentazione a Torrenieri della Guida della Ferrovia Val d’Orcia

Durante il convegno di domenica, in occasione del 150° anniversario dal completamento della ferrovia Siena-Grosseto, il prof. Andrea Giuntini, dell’Università di Modena e Reggio Emilia, ha presentato a Torrenieri il libro Ferrovia Val d’Orcia. Guida storica e panoramica sui binari del Treno Natura, a cura di Stefano Maggi ed Eleonora Belloni, edizioni Nuova Immagine.

Gli autori, entrambi docenti all’università di Siena, hanno realizzato la guida con una divisione in tre sezioni: il passato, con la storia e le vicende della linea; il viaggio nel presente, con la descrizione del panorama visibile dai finestrini; infine due saggi nella sezione finale “Verso il futuro”, in cui si presentano le possibilità che la ferrovia ha di diventare un volano per la crescita turistica del territorio, purché si realizzi una rete di mobilità dolce, tra ferrovia, cammini, piste ciclabili. Il tutto con l’intento di riaprire al servizio di trasporto pubblico locale. 

Stefano Maggi

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