Torrenieri c’è

Torrenieri c’è

Il Giro d’Italia chiama, Torrenieri risponde.

Il giro è tornato a Torrenieri dopo tanti anni, e Torrenieri, che da quando esiste è sempre stato considerato il paese dell’accoglienza, non ha mancato questo appuntamento.

Una nuova sfida per la Pro Loco che si è attivata per diversi giorni nella preparazione degli allestimenti, ma soprattutto una risposta esemplare da parte di tutta la popolazione del paese.

Tre membri della Pro Loco di Torrenieri al termine dell’allestimento dello stadio

Questo non lo diciamo noi anche se, onestamente, un po’ di autocelebrazione ci gasa e ci da la forza di andare avanti. Quello che invece ci fa piacere è che i complimenti vengano dalla direzione della gara e pure dai commentatori della Rai in diretta in mondovisione.

Che i percorsi della Val d’Orcia son fra i più belli del mondo lo sappiamo da sempre e non passa giorno in cui ce lo ricordino. Sappiamo anche che “Strade bianche” e “l’Eroica” sono state rivalutate da quando si è scoperto che piacciono moltissimo agli appassionati, ciclisti e pubblico, perché sono percorsi impegnativi in mezzo a paesaggi mozzafiato in cui i corridori, messi a dura prova, sono costretti a tirare fuori il meglio di sé.

Ma che Torrenieri venga citato come esempio di accoglienza del Giro d’Italia, tutto adornato di rosa con la gente in festa che saluta dalla strada e dalle finestre, beh, questo si, ci fa un enorme piacere e ci ricompensa degnamente per il lavoro svolto prima e dopo la manifestazione.

Consiglieri della Pro Loco e soci collaboratori davanti all’allestimento della piazza. Sullo sfondo il megaschermo con la diretta del giro.

Una doverosa citazione è stata giustamente spesa, per parlare del ciclista che tutti i torrenieresi di una certa età ricordano ancora con affetto, il grande Primo Volpi.

Per la cronaca, dopo una tappa mozzafiato, la vittoria è andata allo svizzero Mauro Schmid che ha battuto in volata l’italiano Alessandro Covi. Per la classifica generale invece, tappa importante anche per la maglia rosa, il colombiano Egan Bernal, che grazie al buon lavoro dei gregari della Ineos si è assestato ancor meglio nella sua posizione e ha messo alle corde uno dei suoi più temibili avversari, il belga Remco Evenepoel, che pure era venuto in precedenza a visitare il percorso, forse proprio perché temeva queste strade.

Il gruppo degli inseguitori con in testa la maglia rosa mentre attraversa il centro del paese

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