Santa Maria Maddalena

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22 Luglio – Festa di Santa Maria Maddalena Patrona di Torrenieri

di Alberto Cappelli

            Mi giunge notizia che il nuovo Parroco di Torrenieri da tempo ha in preparazione la Festa patronale di Santa Maria Maddalena, incontrando tutte le organizzazioni presenti nella località e per questo ripristinando il percorso iniziato dal mai dimenticato Don Rino Pieri e proseguito poi da Don Giuseppino Ferretti.

            A me, non più parrocchiano dal 1960, preme ricordare che questa festa, ai miei tempi, era eminentemente religiosa e che, previa preparazione con un triduo, si concludeva il 22 di luglio, con una serie di Messe – compresa quella solenne cantata delle 11:30 – celebrate nella giornata da Sacerdoti provenienti dalla Parrocchie vicine, quali quelle di Vergelle, di Lucignano d’Asso, di Monterongriffoli e di Cosona, tutte fuori della Diocesi di Montalcino perché appartenenti alla Diocesi di Pienza e Chiusi.

            Torrenieri all’epoca era un importante distretto industriale della Provincia di Siena, ma gli operai dello stabilimento Ulisse Crocchi & Figli, in accordo con la proprietà non facevano festa il 22 di luglio e per questo percepivano una doppia paga giornaliera ed anche i mezzadri erano troppo impegnati nelle loro faccendelavorative: questi ritengo fossero i motivi per cui la festa era solo religiosa.

            Va ricordato che gli uomini della comunità di Torrenieri, il 12 giugno 1406 avevano provato a dare a questa festa una connotazione anche civile, avanzando richiesta allo Stato Senese di tenere un mercatoil 22 di luglio, ma non risulta che fosse accordato, forse per il particolare periodo che prevedeva impegni nelle campagne a cui erano chiamati i mezzadri.

            In seguito, ma non so da quando, fu istituita un’importante fiera di merci e bestiame per il 17 di agosto (il giorno dopo la Festa di San Rocco, co-patrono di Torrenieri con Santa Maria Maddalena), che è cessata negli anni ’70 quando furono cancellate tutte le fiere nel Comune di Montalcino.

            Una Bolla Concistoriale del pontefice Onorio III del 12 dicembre 1216 (che riconfermava quanto già stabilito dai predecessori Innocenzo II, Anastasio IV  ed Alessandro III, tutti Pontefici del secolo precedente) dimostra che  nel XII° secolo Torrenieri aveva una chiesa dedicata  a Santa Maria, la Madre di Gesù (notizia questa, confermata anche nella Rationes Decimarusdel 1302), sottoposta al giurispatronato dell’Abbazia di Sant’Antimo – Diocesi di Chiusi. Questo in conseguenza del Diploma del 29 dicembre 814, con il quale Ludovico Il Pio, figlio di Carlo Magno e a Lui succeduto, concesse in feudo a quell’Abbazia (all’epoca l’Abate era un certo Apollinare) un vasto territorio compreso fra i fiumi Ombrone, Orcia e Asso e conseguentemente anche tutte le chiese presenti, sottraendole al Vescovo di Arezzo.

            I Decimaridei secoli XIII-XIV la indicano ancora come Ecclesia  S. Marie de Torranieri. ma  dipendente della Pieve del Santissimo Salvatore di Montalcino – l’attuale Cattedrale.

          Anche altri documenti riportano la dizione di Pieve di S. Maria,  senza che il nome sia seguito dall’aggettivo che la qualifica diMagdala Maddalena ed è solo verso la metà del XIV° secolo la dedicazione della Chiesa di Torrenieri a Santa Maria Maddalena Penitente.  

         I documenti successivi   la indicano come EcclesiaPreposituraSancte Marie Magdalene de Torranieri.

            Il culto di S. Maria Maddalena risale agli albori del Cristianesimo, come quello di Maria madre di Gesù, degli Apostoli e dei primi Martiri cristiani. Da ciò se ne deduce che un luogo di culto con quelle dedicazioni, è un indicatore certo della sua antica origine.

      Maria è un nome di varie derivazioni linguistiche: ad esempio, nella lingua egiziana ha il significato di “Amata da Dio”; nell’ebraica, di “Signora”. 

      La chiesa latina accomuna nella liturgia le tre donne di nome Maria delle quali parla il Vangelo: Maria, la madre di Gesù; Maria di Betania, sorella di Lazzaro; la “peccatrice innominata”; Maria Maddalena o di Magdala, miracolata da Gesù, che lo seguirà fin sul Calvario ed alla quale apparve dopo che fu risorto.

       Invece la chiesa greca, nella liturgia  distingue le tre Marie, commemorandole separatamente.

       Dopo la “sentenza” di S. Gregorio Magno che riconobbe nelle tre donne di nome Maria citate nel Vangelo una sola persona, la Chiesa Cattolica onora una sola Maria, quella di Magdala – vale a dire, Maria Maddalena – alla quale apparve il Cristo risorto e che, secondo la tradizione, successivamente sarebbe andata a vivere ad Efeso – oggi selçuk –in Asia Minore, città posta alla foce del Caistro sul Mar Egeo, dove vi morì e dove, la tradizione della Chiesa Giacobita vuole vi fosse morta anche la Vergine Maria.

       L’Ordine dei Predicatori l’annoverò tra i suoi patroni, mentre frati e suore la onorano da sempre con il titolo di “Apostola degli Apostoli”, così com’ è anche celebrata nella liturgia bizantina.

       Il culto di S. Maria Maddalena risale agli albori del Cristianesimo, come quello di Maria madre di Gesù, degli Apostoli e dei primi Martiri cristiani… Ne consegue che un luogo di culto a Lei dedicato, è un indicatore certo della sua antica origine ed avere a Torrenieri la parrocchiale dedicata a questa Santa, è una conferma della vetustà di quella chiesa e della stessa comunità. 

         Va anche preso atto dell’originalità della dedica definitiva della Parrocchiale di Torrenieri, considerato che nel vasto territorio della Toscana, solo dieci chiese sono dedicate a Santa Maria Maddalena: una ciascuna nelle province di Firenze, Lucca, Grosseto (a Sovana), Pistoia, Prato, Pisa; due nelle province di Massa e Siena (Torrenieri e Poggibonsi, oltre al convento francescano della Maddalena sul colle dei Cappuccini, fra Montepulciano e Chianciano Terme e ad un oratorio  a Castiglione d’ Orcia)  ed anche nelle regioni limitrofe non ve ne sono molte (ad esempio c’è una a Castiglion del Lago in Provincia di Perugia e un’altra a Porretta Terme in Provincia di Bologna), ma tutte hanno origini che si perdono nella notte dei tempi.

     Nella Parrocchiale di Torrenieri, è presente una Statua lignea raffigurante la Santa, fatta realizzare nel secondo dopoguerra dal Proposto Don Ambrogio Tiberi da un artigiano altoatesino; ma all’ingresso della Chiesa, sul lato sinistro è presente la grande tela dipinta ad olio con figure al naturale nel quale è rappresentato Cristo in Croce e ai piedi sta genuflessa la Maddalena; è alto m 3,03 e largo 2,12, che il Dr. Santi (già Sovraintendente negli anni ’90 dello scorso secolo alle Belle Arti per le Province di Siena e Grosseto) attribuisce a Stefano Volpi1e la ritiene una derivazione (ma non la copia!) di un quadro di Ventura Salimbeni, fratellastro di Francesco Vanni, ancora oggi conservato nella chiesa inferiore di San Domenico in Siena. La scena ha per sfondo un ampio paesaggio e la santa Patrona di questa chiesa si aggrappa disperatamente alla croce dove è appeso Cristo ancora vivo, ma prossimo a spirare.

            Ho fatto cenno al fatto che Santa Maria Maddalena è co-patrona con San Rocco della Comunità di Torrenieri: mi auguro che il nuovo Parroco riprenda l’abitudine – cessata con il trasferimento di Don Giuseppino Ferretti – di celebrare il 16 di agosto una Santa Messa nella Chiesa di San Rocco, che non dimentichiamolo, è anche il Santo titolare della locale Confraternita di Misericordia. 

Nota

1 – Stefano Volpi, pittore senese nato a Siena nel 1585 e morto nella stessa città nel 1642. Fu allievo di Francesco Vanni e collaboratore di Rutilio Manetti. Nella Parrocchiale di Santa Maria Maddalena Penitente di Torrenieri dello stesso pittore sono anche  due tele “Morte di Sant’Antonio Abate”, copia di una tela di Rutilio Manetti eseguita dal Volpi e il “Ritorno della Sacra famiglia dall’ Egitto”, con San Giovannino e i Santi Martiri Innocenti. Il gruppo composto dalla Vergine, da Gesù fanciullo e da San Giuseppe è in cammino, seguito da un asinello. I colori torbidi e le immagini scavate dalle luci e dalle ombre, fanno attribuire al Dr. Bruno Santi questa tela  a Stefano Volpi.

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