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Il viale della chimera

Il viale della chimera

Per un paio di giorni Torrenieri diventa set cinematografico per alcune scene di un film che porta di nuovo il nostro paese nel mondo del cinema. Non è la prima volta che questo accade. Ricordiamo ad esempio nel 2015 “Un viaggio lungo 100 anni” di Pupi Avati, con cui parlammo del suo film quando giunse a Torrenieri, assieme ad un nutrito gruppo di personalità al seguito dell’allora ministro del turismo Dario Franceschini, venuto per comunicare ufficialmente, proprio dalla nostra stazione, la svolta verso il cosiddetto “turismo lento” davanti a uno stuolo di reti TV e giornalisti venuti da tutto il mondo.

La Chimera, questo il titolo del film che stanno girando in questi giorni per la regia di Alice Rohrwacher, porta anche i nomi di grandi attori di fama internazionale come la bravissima Isabella Rossellini, figlia d’arte come tutti ben sanno e Josh O’Connor, vincitore di un Golden Globe e di un Emmy Award. Inoltre Vincenzo Nemolato, Alba Rohrwacher e Carol Duarte. E’ la storia -così ci ha sintetizzato un ragazzo dello staff- di un archeologo che si ritrova coinvolto in una specie di traffico clandestino di reperti archeologici, mentre la scena girata a Torrenieri, dovrebbe essere una delle più spettacolari in cui -anche questo in breve descritto- si sviluppa un piccolo incendio, gente che corre, carabinieri che arrivano in volata contemporaneamente al treno.

L’ambiente anni ’80, con tanto di auto, treni e botteghe dell’epoca, magistralmente ricostruito nel viale Piave, all’angolo con la via Cassia, faceva da sfondo per le riprese. Una piccola folla di curiosi si era radunata nei pressi del passaggio a livello poco distante, dove già i soliti beneinformati dispensavano informazioni su tutto e per tutti. “Quella è la macchina di Garzìa” ha urlato a un tratto un tizio quando ha visto una vecchia “Fiat Tipo” dei carabinieri. (Garzìa, con la z, era il benevolo soprannome che era stato dato al compianto maresciallo Giuliani, probabilmente uno dei più amati dai torrenieresi, che all’epoca era in servizio nella locale Stazione dei carabinieri  n.d.r.).

Poco si è visto tuttavia, in quanto la scena si svolgeva tutta oltre la ferrovia, compreso il tratto di strada fino al ponte dell’Asso, inibiti a mezzi e persone, mentre il pubblico era relegato oltre le sbarre dalla parte opposta e l’arrivo del treno impediva di godersi appieno lo spettacolo.

Traffico bloccato, ma solo a tratti, fra un ciak e l’altro. Un po’ peggio per gli abitanti del viale che hanno dovuto attendere per poter rientrare a casa propria soprattutto se in auto, ma nessuno se l’è presa più di tanto.

Nel 2023, anno in cui è prevista l’uscita del film, potremo divertirci a riconoscere le nostre strade e i nostri palazzi sul grande schermo.

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